Era il 15 marzo 1841, quando nasceva Pietro Stefano Giuseppe Bonilli, un bambino come tanti, nato nella campagna della Valle Spoletina, a S. Lorenzo di Trevi (PG), da una coppia di sposi che per salvare il loro amore e unirsi in Matrimonio, hanno dovuto accettare di essere diseredati dalla famiglia Bonilli.
Eppure, in quelle umili condizioni di vita, in quella ordinaria famiglia, nacque e crebbe Pietro, dal carattere volitivo e forte, ma al contempo umile e tenero, capace, con la grazia di Dio, di dare vita all'avventura nazareno-bonilliana che dura fino ad oggi, attraverso le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, i Laici Boniliiani, i Missionari Bonilliani della S. Famiglia, a tutti quelli che si sentono di appartenere a questa Famiglia Carismatica, che porta avanti i due ideali del Beato Pietro Bonilli: la S. Famiglia e la famiglia cristiana e la carità. Due ideali che non potranno mai tramontare, perchè radicati nel Vangelo!
Festeggiare, oggi, il compleanno del beato Pietro, significare dare gloria a Dio che nella vita di questo Suo figlio ha manifestato la grandezza e la bellezza di spendere la vita per Gesù, Maria e Giuseppe, per la famiglia e per i più poveri. Far memoria della nascita di don Pietro Bonilli significa non smettere di intonare le note che hanno composto lo spartito della sua vita, tra queste le due fondamentali:
Tu, Padre Bonilli, l'hai fatto per tutta la vita e sei Beato! Aiuta noi ad innalzare con la voce e con la vita questo canto d'amore a Dio Trinità SS.ma e alla Santa Famiglia!
Sono una ragazza del gruppo Gio.Na. (Gioventù Nazarena) e in queste poche righe cercherò di raccontare cosa mi spinge a definirmi 'serva inutile'. Lo scorso 11 gennaio 2023 ho spiccato il volo verso l'Africa, in Costa D'Avorio, per l'esattezza presso le Comunità delle nostre care Suore della Sacra Famiglia di Spoleto (in Abidjan e a Odienné), per un antico desiderio di vivere un’esperienza missionaria. Sono atterrata di nuovo in Italia il 22 febbraio. Son partita senza precise aspettative, ma con l’atteggiamento di chi va da “povera” in mezzo ai poveri, bisognosa e fiduciosa, mettendomi sin da subito nelle mani del Signore. Solo adesso mi rendo conto di quanto Amore si possa ricevere dal nostro Padre semplicemente offrendo il nostro atto di fede. Dal viaggio di andata a quello di ritorno non mi sono mai sentita, e non sono mai stata, da sola. Ciò che ho trovato è stato molto calore dato e ricevuto, oltre che dai 30° e più, anche da tutte le persone che ho conosciuto e incontrato, dai loro sguardi, dai loro sorrisi, dalla loro accoglienza, dal loro spirito di famiglia.